Sorrideva, mentre lo diceva. Un po’ si sentiva orgogliosa – dopotutto, se quello che leggeva le piaceva, era prima di tutto merito suo. «Dovresti scrivere», mi disse la mia maestra di italiano, appena terminato di leggere il tema che le avevo consegnato. Se ricordo bene, avevo nove anni. La presi sul serio, a lungo termine.
Inizia sempre così, insomma. Abbiamo un nostro template di quello che siamo, ma spesso sono gli altri ad aiutarci a capire che forme ci si incastrino meglio dentro. La mia maestra di italiano fu la persona che mi fece comprendere che scrivere sarebbe diventata la mia cosa preferita al mondo. Il libraio, pace all’anima sua, fu quello che mi assecondava con il leggere, quando tormentavo i miei genitori chiedendo un nuovo libro ogni volta che entravo nella sua libreria. Certo, per lui era anche questione di business. Ma quando diceva a mia mamma «lasci che la bambina legga, è una cosa meno comune di quanto creda», era sincero, non voleva solo venderle metà negozio, di settimana in settimana.
Quindi, è andata così. Ho continuato a scrivere di quello che mi piace, di quello che penso. Sono indubbiamente più agile a scrivere che a parlare, perché quando parlo asciugo con la sintesi. Quando scrivo, invece, vedo immagini. Mi piace l’idea che le vedano anche gli altri.



Chi sono, ma un pochino più in breve
Mi chiamo Stefania Sperandio, sono nata in Sardegna nel 1989, ma ho vissuto qua e là anche tra Novara e Milano.
Mi sono laureata in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Cagliari con una tesi su Rappresentazione e rappresentanza femminile nel medium videoludico. Ho conseguito la magistrale in Televisione, Cinema e Nuovi Media all’Università IULM di Milano con una tesi intitolata Il gioco dei Millennial, che parlava di intersezioni tra virtuale e realtà per fini ludici.
La scrittura, in tutto questo
Quando ero ancora al liceo classico ho cominciato a scrivere e a sentire quel misto di imbarazzo e orgoglio nel vedere altre persone leggere i miei romanzi. Avevo diciassette anni quando uscì ufficialmente il primo.
Uscirono anche racconti sparsi con altre case editrici, site in Sardegna o nella penisola. L’esperienza messa insieme mi convinse che, per il futuro, sarebbe stata una buona idea sperimentare anche con il self publishing. Ci sono persone che danno l’anima alla piccola editoria e persone che invece vogliono la tua. Quando proponi dei libri a cui hai regalato tanto di te, spesso a primo impatto è difficile distinguere tra gli uni e gli altri.
In mezzo a tutto questo, quindi, la bibliografia ufficiale la riassumiamo così:
- Cielo Triste, 2006, La Riflessione (romanzo)
- Apocalypse: L’Orologio dell’Apocalisse, 2008, La Riflessione (romanzo)
- Promettere nel buio in Racconti Fantastici, 2008, Edizioni fiore (racconto)
- Unforgiven, 2012, La Riflessione (romanzo)
- La Guerra è Finita in #Fantasmi, 2015, Arcipelago Edizioni (racconto)
- Torrai a Domu in Benvenuti a Exopoville, 2016, Arcipelago Edizioni (racconto)
- La Bella e la Bestia in Spine, 2019, Arcipelago Edizioni (racconto)
- Corpo Estraneo, 2020, Amazon Kindle Direct Publishing (romanzo)
Raccomanderei di leggere solo gli ultimi due. Sarà per quell’anima da eterna insoddisfatta che appena si allontana da un lavoro vorrebbe averlo fatto diversamente, ma tutto quello che viene prima de La Bella e la Bestia e di Corpo Estraneo fa piuttosto schifo – anche se, sì, va relazionato all’età in cui lo scrissi, ovviamente.

Ci sono poi quelli della bibliografia non ufficiale, ossia cose che ho scritto che sono ispirate ad altre opere e che sono disponibili gratis online. Mi vergogno anche di molte di queste, sì.
- Sotto Tiro, basato sulla serie La Squadra di RaiFiction, 2006
- Il Riposo del Lupo, basato su Metal Gear Solid, 2006
- Fuoco Nemico, basato su Metal Gear Solid, 2014
- Be Human, basato su Metal Gear Solid 4, 2018
Penso che Be Human valga la pena di essere letto, tutt’oggi.
Ma perché non vai a lavorare seriamente? Scrivere non è mica un lavoro
Amo irritare quelli che la pensano così, perché anche il mio lavoro principale consiste tanto nello scrivere. Di videogiochi, per giunta – una somma di cose che nessuno prende sul serio, perché in Italia abbiamo questa equazione di lavoro come spaccarsi la schiena chini da qualche parte come unica meritevole di dignità. Se lavori con qualcosa che ami, insomma, te la stai spassando e le persone si arrabbiano. Va benissimo così.
Dal 2005 ho cominciato a lavorare nei più importanti siti dedicati all’informazione a tema videogiochi in Italia. Dopo diverse esperienze qua e là, nel 2012 approdai nella testata giornalistica SpazioGames.it come newser. Mi occupavo di scrivere notizie giornaliere di cronaca e alcune recensioni di prodotti di secondo piano.

Nel 2016 diventai ufficialmente caporedattrice dell’intera sezione news. Nel 2019 mi venne affidata la correzione delle bozze degli articoli prima della loro pubblicazione, dal 2020 sono caporedattrice e responsabile editoriale dell’intera testata, per conto dell’editore 3Labs Srl. Mi occupo di coordinare un sacco di cose, di sentire un bel po’ di persone, di mettere insieme un calendario editoriale e altre cose belle. Quella che mi piace di più, ovviamente, è sempre scrivere.
Mi piace raccontare i videogiochi da un punto di vista critico: lo facciamo tanto per altri media come il cinema, non abbastanza per il videogame. Sono felice che questo approccio piaccia: secondo il quotidiano La Repubblica, sono una delle 50 persone da tenere d’occhio tra chi si occupa di videogiochi in Italia. Nel 2022, Startup Italia mi ha inserita nella sua lista delle Unstoppable Women, quella delle «professioniste, artiste, creative, imprenditrici, manager e founder» che, attraverso il loro lavoro, «stanno cambiando l’Italia» nel loro specifico settore di competenza.
La dott.ssa Viola Nicolucci ha voluto raccontare (anche) la mia storia d’amore con i videogame nel suo saggio Game Hero: Viaggio nelle storie dei videogiocatori (Ledizioni, 2021).
Tra le altre esperienze, ho collaborato anche con MondoFox, il portale italiano dei canali Fox, dove scrivevo di serialità televisiva e curiosità dai videogiochi, e con NoSpoiler, giovane portale dedicato a cinema e serie TV.
C’è anche altro? Così, per sapere
Sono una grandissima smanettona. Oltre ai libri, mi piacciono gli aggeggi tecnologici. È il motivo per cui ho un po’ di videocamere che uso per i miei progetti video, ma anche per cui seguo con interesse il mondo tech, dei tablet, degli smartphone, dei computer.
Mi appassiona la comunicazione, il modo in cui proviamo tutti a veicolare le nostre idee. Mi piace studiare con curiosità le dinamiche dei social network e la sociologia. Vorrei saper fare qualsiasi cosa: ho imparato a montare alla magistrale, ho imparato da autodidatta a usare software come Photoshop, nel tempo libero seguo dei corsi per imparare qualcos’altro perché a quanto pare la mia mente ha fame. Almeno lei! – considerando che sono sottopeso di almeno dieci chili e non c’è niente che riesca a fare per ovviare a questa cosa.
Da ragazzina, nel 2001, fondai con mio fratello Robertino Sperandio un fan-site dedicato alla saga Metal Gear. In breve divenne la più grande community italiana sul franchise di Hideo Kojima: potete ancora visitare il portale MetalGearWeb.it, il forum essendo di un’altra era geologica rispetto ai tempi dei social non è invece più raggiungibile. L’esperienza avuta con questa community è stata straordinariamente didattica per il lavoro che faccio oggi.
Amo la musica ma ho scoperto di essere tremendamente negata per farla, meglio ascoltare irretita quella degli altri. Ho studiato pianoforte per imparare a suonare le tastiere. Le tastiere hanno detto no e si sono appellate alla Convenzione di Ginevra.
Tutto qui. Volevo raccontarvi chi sono senza che diventasse il solito elenco puntato di esperienze, titoli di studio e competenze. Per quello, c’è sempre quell’efficace musone di LinkedIn.
Contattami
Se, dopo tutto questo, per qualche motivo hai ancora voglia di contattarmi e, sempre per qualche motivo, non ti è venuto in mente di farlo tramite uno dei novemila canali social linkati in questo sito, puoi sempre scrivermi a info [at] stefaniasperandio.it.
Scriversi via mail forse suona un po’ vetusto rispetto agli altri canali, ma è efficace. Scrivimi se vuoi dirmi qualcosa che pensi debba sapere, se vuoi propormi un argomento che sarebbe interessante discutere in queste pagine. Anche se vuoi propormi un progetto perché sei uno/a che fa business online e non si fa spaventare dai wall-of-text, essendo arrivato fino a qui.
Non scrivermi a questo indirizzo email per proposte editoriali legate a SpazioGames.it. Ho un indirizzo specifico, per quello, che trovi sulla testata.
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